Crac Dahlia, Dondi risponde a Treviso: “Attacchi ingiustificati”

Da La Tribuna di Treviso di oggi

Le difficoltà di Dahlia, la pay tv in liquidazione che rischia di non trasmettere in futuro i match di Celtic League e dunque del Benetton, apre una nuova dura polemica fra Treviso e Federazione. Il presidente federale, Giancarlo Dondi, non ha gradito le parole del presidente biancoverde, Amerino Zatta, che lamentava nei giorni scorsi come il club non fosse stato coinvolto nella trattativa. «Con molta chiarezza, per amore di verità — esordisce Dondi — mi meraviglio che quando c’è qualcosa che non funziona per prima cosa si dia la colpa alla Fir. E questo succede soprattutto dalle vostre parti… così non si cresce, questo metodo non paga e non ha mai pagato, dico a tutti che bisogna risolvere problemi». E Dondi si toglie i suoi sassolini: «Con Dahlia la trattativa è stata gestita dal comitato della Celtic, come Fir siamo estranei. E siamo onesti, dietro Dahlia c’erano grosse realtà economiche. Secondo, l’unica tivù disponibile è stata Dahlia, con Sky c’è stata una trattativa, poi l’emittente si è ritirata». Il contratto con Dahlia prevedeva 350 mila euro il primo anno (questo), 400 la prossima stagione, 450 il terzo anno e 500 l’ultimo anno del contratto che lega Treviso e Viadana al torneo. Domanda d’obbligo al presidente: ma la Rai che preferisce il (modesto) campionato italiano anziché le punte del movimento italiano di club? «La Rai non aveva facoltà di intraprendere trattative onerose e non ha corso -precisa Dondi — mentre il campionato era nei loro programmi, con il Sei nazioni under 20». E ora? «Si deve aspettare la relazione del liquidatore, per un mese le partite vengono trasmesse, poi si vedrà, confido che possa subentrare qualcuno». Anche nel rugby, con il calcio molto più appetibile? «Se uno subentra, deve farlo sull’intera piattaforma».

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