Del biopic su Gareth Thomas finora – in Italia – se ne erano occupati solo i siti di rugby, quelli cinema e poco più. Un paio di giorni fa Massimo Calandri ha firmato un bell’articolo su Repubblica. Eccolo
Mickey, il più vecchio dei due, dovrà perdere almeno quindici chili di grasso e tornare in palestra, imparare a parlare gallese e farsi togliere due incisivi. Ma il compito più difficile toccherà all’altro, Gareth. Perché lui dovrà scrivere la storia. La sua storia. E rituffarsi — come confessa — nell’incubo del proprio passato. Due amici, un racconto, un film. Le riprese cominceranno a settembre. Uno è Mickey Rourke, attore statunitense un po’ sovrappeso, capelli lunghi e occhiali scuri. L’altro è Gareth Thomas, 36 anni, il gigante di Bridgend, icona della terra dove l’ovale è una religione, testa rasata ed occhi chiari, primo rugbista afarecomingout. Garethharivelato di essere gay esattamente un anno fa. Un segreto nascosto tutta una vita ai compagni di squadra, allamoglie—chehalasciato nel 2006 — e all’intero mondo sportivo. Mickey ha letto la sua storia e gli ha telefonato: «Vorrei conoscerti. Ho una proposta». Una pellicola sulla vita del giocatore, interpretata dal protagonista di Nove settimane e mezzo. Il campione ci sta: «Da quando mi sono deciso a dire la verità, so di avere fatto del bene a tanta gente che in passato ha sofferto come meeoranonhapiùpaura. Portare la mia storia sullo schermopotrebbe aiutare milioni di persone». L’accordo viene siglato con una pinta scura, nella più pura tradizione ovale. E nasce anche una bella amicizia. «Quel ragazzo è semplicemente straordinario», diceMickeyl’americano. «Il rugby è una delle discipline più dure del mondo. Per giocare così a lungo ad alti livelli, portandosi dietro un segreto del genere, ci vuole un dannato coraggio». Gareth il gallese s’intimidisce, poi rivela che il suo amico sta già entrando nella parte: «L’altro giorno miha svegliato all’alba con un sms. Aveva appena comprato a San Francisco un paio di jeans da un ragazzo che, secondo lui, mi sarebbe piaciuto moltissimo. Così mi ha mandato la sua foto». Non sarà facile, obiettano i puristi. Thomas continua ad essere una stella sportiva ed è infinitamente più giovane. Non può essere come interpretare il decadente lottatore di The wrestler, l’ultimo film di Rourke. «Sciocchezze. Lui è la persona migliore per ricoprire il mio ruolo. La mia storia viene da dentro, non è immagine. E se qualcuno può rappresentare questa interiorità, quello è Mickey». Ma il problema non è dimagrire un po’ o addirittura togliersi i due denti davanti, come l’attore ha detto di voler fare per essere più credibile. Il problema è scrivere la storia. E Gareth lo sa bene. «Non ho idea di come si faccia un film, ma so come è stata la mia vita e voglio raccontarla nella maniera più sincera. Scavando dentro di me. E’ qualcosa che non mi aspettavo più di fare. Ho paura di tornare indietro. A volte è difficile solo pensare a quanto ho sofferto. Dio sa quanto ho provato a cambiare. Mi sono anche sposato. Mia moglie ha avuto tre ab
