Nations Cup: la Romania ci batte 17 a 13. Finisce il sogno azzurro

dall’ufficio stampa FIR

Si ferma ad un passo dal traguardo, contro la Romania padrona di casa, la serie positiva dell’Italia Emergenti. Gli Azzurri di Gianluca Guidi, assistito sulla panchina da Stefano Romagnoli, sono stati sconfitti 17-13 questa sera all’Arcul de Triumf di Bucarest nell’ultima, decisiva giornata dell’IRB Nations Cup.

Nations Cup che va proprio alla formazione balcanica che già nel 2010, all’ultimo turno, aveva superato all’ultimo turno la seconda rappresentativa azzurra – allora l’Italia “A” – consegnando la vittoria finale alla Namibia proprio a danno del XV di Gianluca Guidi che, quest’anno come allora, finisce in terza posizione.

Due gli episodi decisivi: il giallo al centro azzurro Tommaso Castello nel primo tempo, che ha permesso alla Romania di mettere a segno l’unica meta della prima frazione di gioco, ed il cartellino giallo contro il XV di casa ad un quarto d’ora dalla fine del match. Sul 10-6 per la Romania ed in superiorità numerica gli Emergenti hanno provato a spingere ancora più forte sull’acceleratore ma una perdita di possesso nei ventidue ospiti, ben sfruttata dai balcanici, ha portato ad una mischia dal lato opposto del campo dove l’esperto pack rumeno ha fatto valere peso ed esperienza, garantendosi la meta tecnica che ha portato oltre-break la Nazionale allenata da Dumitras.

Negli ultimi dieci minuti encomiabile la reazione di Cristiano e compagni, che hanno ridotto le distanze con Chiesa a cinque minuti dalla fine ed hanno provato sino alla fine a muovere il pallone e costruire gioco, cozzando però contro la retroguardia rumena che ha rallentato il gioco congelando il risultato, aggiudicandosi match e Nations Cup al fischio finale.

“E’ una sconfitta e non fa mai piacere perdere – ha detto a fine gara il tecnico dell’Italia Emergenti, Gianluca Guidi – ma voglio davvero fare i complimenti alla mia squadra che ha offerto contro una formazione esperta e collaudata un’ottima prova collettiva. Anche nei momenti di maggiore difficoltà i ragazzi hanno sempre risposto con il gioco, con l’aggressività, con la voglia di placcare. Abbiamo fatto un torneo di spessore, giocando in condizioni climatiche difficili e mettendo in mostra un bel rugby: credo che questi ragazzi debbano essere il vanto del movimento, questo progetto ha dimostrato di poter aprire le porte della Nazionale Maggiore come dimostrano le convocazioni per il tour estivo dei vari Fuser, Giazzon, Bocchino, Morisi”.

Per il tecnico toscano, in attesa di nuovi incarichi, quella di oggi è stata l’ultima partita sulla panchina della seconda rappresentativa italiana. Dopo quattro stagioni tra Italia “A” ed Emergenti, con diciassette vittorie ed otto sconfitte, Guidi saluta: “Ringrazio lo staff, dal manager Duodo al dottor Ieracitano: colleghi che sono anche cari amici e con cui è stato magnifico vivere questa avventura. Ringrazio anche i due CT con cui ho avuto il piacere di lavorare, Mallett e Brunel, che hanno dimostrato di credere nel progetto ed hanno valorizzato il nostro lavoro dando spazio ai ragazzi provenienti dalla seconda squadra azzurra”.

Questo il tabellino del match di questaa sera:  

Bucarest, Stadium Arcul de Triumf – domenica 17 giugno

IRB Nations Cup, III giornata

Romania v Italia 17-13

Marcatori: p.t. 1’ cp. Buso (0-3); 6’ cp. Manole (3-3); 15’ m. Manole tr. Manole (10-3); s.t. 7’ cp. Buso (10-6); 28’ m. tecnica Romania tr. Calafeteanu (17-6); 34’ m. Chiesa tr. Chillon Alb (17-13)

Romania: Fercu (1’ st. Dumitras I.); Lemnaru (26’ st. Gheara), Gheara (20’ st. Dinis), Gal, Botezatu; Manole, Surugiu (6’ st. Calafeteanu); Macovei (cap), Lucaci, Rus (15’ st. Ratiu); Petre, Coste (11’ st. Sirbe); Ursache, Turashvili (3’ st. Radoi), Dobre (23’ pt. Badalicescu)

all. Dumitras

Italia: Buso (21’ st. Chillon Alb.); Bacchetti, Majstorovic, Castello, Iannone; Chiesa, Palazzani; Belardo (17’ st. Targa), Cristiano (cap), Caffini (36’ st. Barbini Mar.); Van Vuren (32’ pt. Cazzola F.), Cedaro; Chistolini (8’ st. Morelli), Ceccato E., Lovotti (13’ st. Fazzari)

all. Guidi

arb. Paterson (Scozia)

Note: 10’ pt. giallo Castello (Italia); 28’ st. giallo Gheara (Romania)

19 pensieri su “Nations Cup: la Romania ci batte 17 a 13. Finisce il sogno azzurro”

  1. Che commento si può fare dopo il commento del tecnico. Guidi si nasconde dietro i due risultati positivi, figli di azioni personali, e comunque fatti a danno di formazioni che ci hanno fatto i “sorci verdi”, e di un risultato negativo di misura. Non considera:1. il clima è uguale per tutti; 2. oggi abbiamo perso con una formazione di dopolavoristi con giocatori che giocano e/o giocheranno in CL o in campionati di pari livello. Non entro nel merito del commento che dovrebbe essere preso come pietra miliare dell’ipocrisia, un nuovo paradigma.

  2. Aggiungo partita persa anche per la scelta di non giocare mai per il territorio. Touche in sofferenza, mischia anche di piu’, c’e’ andata anche bene.

  3. Quoto And, si è vista proprio la mancanza di un’apertura. Chiesa giocava da centro, qual è peraltro. Mettere Iannone che ci ha giocato anni no?

  4. Sinceramente anch’io non so Guidi che partita abbia visto, 80 minuti con i rumeni che ci hanno massacrato fisicamente quando avremmo potuto vincere puntando sullo spostare velocemente il pallone dai punti d’incontro. Unica nota abbastanza positiva il mediano di mischia

  5. …..il tecnco toscano in attesa di nuovi incarichi……fuori dalle balle noooo!!!!!! cos’ ha in FIR… l’attak? o il bostik

    1. Sto Guidi che ha vinto? Chi allena? Chi e’ ? L ‘ unica cosa giusta sono i ringraziamenti… Chiesa apertura ? Iannone All ‘ ala? E poi sempre sto ringraziare l ‘ accademia ed elogiarne il lavoro, ma se non sanno passare la palla e nemmeno calciare ….. Sono come i politici quelli in FIR , a casa ma senza ritorno!!!!

  6. Iannone in Nazionale ha giocato sempre apertura e ogni volta è stato capace di organizzare la linea dei 3/4! @Quebèc non dimentichiamoci anche della vittoria contro England Students,i commenti pre/post partita di Guidi sono stati ridicoli, vantarsi di un 60-5 contro un gruppo di ragazzi che gioca a livello Universitario mi sembra da sciocchi! Ma vai a giocare contro i Saxon! massimo massimo fai giocare la Naz.U.20 contro gli Universitari.

  7. I comunicati dell’ufficio stampa FIR meriterebbero un destino editoriale, rinuncio in partenza a taroccarlo perché questo è davvero irresistibile. Dalle condizioni climatiche alla “encomiabile reazione”, in confronto all’EIAR e a teleceausescu erano ragazzini. Guidi poi è un caso a parte, dopo l’uscita post studenti inglesi ormai lo considero un fuoriclasse: manca solo che parli in terza persona di lui sè medesimo.

    1. Però nell’occasione degli studenti inglesi anche la telecronaca di Pescante fu notevole. Sembrava stessero battendo l’Inghilterra del 6N senior.

  8. Si discute del nulla. Del vuoto pneumatico. In primis del fallimento delle accademie; questi non sono giocatori di rugby. Non conoscono nemmeno il regolamento. Qualche esempio: l’11 (li chiamo per numeri) tenta di prendere un calcio di spostamento dando le spalle all’avversario perdendo la merendina oltre la linea di touche. Dopo un paio di minuti placca un avversario e resta chino su di lui in fuorigioco ostinandosi a strappargli il pallone. Un suo compagno ha giustamente preso il giallo qualche minuto prima per la stessa bravata. Il 15 è un pilone anoressico messo ad estremo. Non sa calciare. Non sa placcare. E dalle sue parti è un problemino non da poco. (questo ragazzo in tempi non sospetti ha esordito nel 6nazioni acclamato a furor di popolo). Certi scienziati stanno ancora sbraitando contro il povero Tebaldi che in una partita dopo 2 anni di esilio doveva fare il fenomeno e qua vediamo un 9 che crede di essere Messi. Lui è apertura, estremo, terza linea; quando pare a lui. E se le cose non vanno come dice lui, se ne scappa isolato con la palla in mano finchè non lo strambano. Per conferma chiedere di Cavinato. La mischia è una gita premio con grigliata finale. Si salva a malapena il povero Chiesa. E per fortuna, Bacchetti che viene estromesso dal gioco.
    Ripenso a quello che dice Munari: non è colpa di questi ragazzi se nessuno gli ha insegnato a giocare e altri gli promettono carriere luminose.
    Con sto materiale, Guidi ha fatto anche bene.

    1. c’è una cosa che mi da più fastidio di guidi e della fir, di perdere contro romania e argentina, sono i professori della tastiera e i geni del rugby che sanno tutto il regolamento, sono aperture fenomenali, placcano a livello dell’erba, e non sbagliano un calcio neanche dalla loro area di meta. Salvo poi essere stati giocatori da birra e salame in serie C, o non aver neanche mai giocato…

      1. Bravo, speartakle: non se ne può piú di tutti questi commenti saccenti. Ci manderei tutti ‘sti geni a fare a botte con i rumeni che, per chi non lo avesse notato, hanno messo sotto di brutto i Jaguars, mangiandosi pure due mete in quella partita, per la frenesia di concludere. Quando metterete dentro la trasformazione che ha calciato Buso ieri, forse potrete aprire bocca.
        Giocatori come Palazzani, Chillon, Buso, Iannone e Bacchetti meritano un po’ piú di rispetto. Nel merito della partita, concordo con il secondo commento di gsp sul fatto che l’Italia si è fatta inchiodare sui punti di incontro dai rumeni e non ha giocato al largo, ma è stato soprattutto merito degli avversari Comunque, a me Palazzani è piaciuto molto; certo, la scelta di Guidi all’apertura non è stata la migliore.

      2. In effetti considerare i giocatori della Romania come dopolavoristi è un bella stupidata….la realta è che sono tutti professionisti.Vivendoci in Romania mi sono visto tutte le partite dei Lupii Bucarest in casa….hanno messo in difficolta, fino a meta del secondo tempo, tutte le avversarie in Amlin….. asfaltano i Crociati a Bucarest e a Parma.La verita è che con i pochi giocatori che hanno sono veramente forti….

  9. brutta partita, meta tecnica discutibile ma risultato ineccepibile.. questa non l’emerging italy, è l’emergency italy… la scuola rugbystica italiana è proprio solo accademica, è come la scuola e l’università, si va avanti non per capacità e merito, ma perchè (come diceva vecchioni prima di entrare anche lui nel sistema) “se arrivi è perchè a qualcuno può servire…” … l’ultima speranza è una nuova generazione di oriundi che sostituiscano nieto, castro, parisse, etc etc etc

  10. la partita si poteva e doveva vincere. sarebbe bastata un po’ piu’ di calma ed idee chiare.

    pero’ siamo sicuri che i nostri giocatori d’eccellenza siano di livello piu’ alto e fisicamente piu’ preparati dei nazionali rumeni? cioe’ se loro sono dopolavoristi, anche i nostri che non sono in celtic non sono propriamente professionisti.

    1. gsp,
      concordo con te non siamo superiori ai rumeni anche se molta gente li considera dopolavoristi ma questo è solo dovuto a scarsa conoscenza del rugby internazionale.
      meno male che abbiamo incontrato il protogallo e non i Jaguars argentini.

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