Ongaro dice stop: “Una partita con il Casale e poi basta rugby giocato”

dall’ufficio stampa FIR

Fabio Ongaro, 81 caps con la Nazionale Italiana Rugby, il tallonatore ad aver vestito in più occasione la maglia numero due dell’Italia, ha annunciato oggi il ritiro dal rugby con effetto immediato all’età di 35 anni.

Ongaro si era ritirato dal rugby internazionale il 17 marzo scorso, dopo aver giocato titolare nella partita vinta per 13-6 contro la Scozia all’Olimpico di Roma.

E’ la decisione giusta al momento giusto, ho avuto la fortuna di giocare in grandi club, mi sono tolto molte soddisfazioni sia in Italia che all’estero, ho vissuto una meravigliosa avventura con la maglia della Nazionale ma a 35 anni credo sia arrivato il momento di dire basta, lasciare spazio ai tanti giovani di qualità che si stanno affacciando nel ruolo. Ringrazio tutti, allenatori, dirigenti e compagni di squadra, che in questi anni hanno contribuito a far sì che quella che era la mia grande passione potesse diventare anche il mio lavoro, un privilegio che non capita a tutti. Mi piacerebbe giocare ancora una partita con la maglia del Casale, il club dove ho iniziato la mia avventura nel rugby e con il quale sarebbe emozionante, all’inizio della prossima stagione, scendere in campo un’ultima volta” ha dichiarato Fabio Ongaro

Wilko allenerà i calciatori? Beh, chi meglio di lui?

Alla fine è una notizia che non può stupire, d’altronde chi meglio di lui potrebbe incarnare e interpretare il ruolo di allenatore dei calci? Perché se uno si chiama Jonny Wilkinson il futuro in qualche modo è scritto. E lui lo sa, visto che lo ha detto in una intervista all’Evening Standard: “Già lo faccio ora, in effetti, passo un sacco di tempo ad aiutare gli altri a calciare. Ho passato anni a calciare, ad allenarmi per capire come miglirarmi e a cercare di elevare la mia tecnica. Sarebbe bello se potessi aiutare qualcun altro”.
Wilko sta quindi delineando il suo futuro anche se al momento a smettere di giocare proprio no ci pensa.

Michael Lynagh torna a casa, la paura ormai è alle spalle

Un mese fa circa l’ictus che fece temere per la sua sorte mentre si trovava a Brisbane. Ora il via libera dei dottori per il suo ritorno a Londra, dove l’ex stella wallabies vive da tempo. Quello che conta è che Michael Lynagh ora sta meglio e che sta facendo un lento ritorno alla vita normale. L’ictus, una forma piuttosto rara, gli ha bloccato un’arteria vertebrale e gli ha fatto perdere il 45% della vista dall’occhio sinistro, ma è completamente lucido e con la terapia potrà recuperare parte della vista perduta.
Buon viaggio Mike!

Sette mesi o un paio di settimane? Il giallo sul concorso di Mauro Bergamasco

Mauro Bergamasco torna sulla notizia che vede il suo prossimo futuro di stanza a Roma, con la maglia delle Fiamme Oro. Piccolo (grande) dettaglio: lui parla di sette mesi prima del concorso per entrare in polizia, cercando probabilmente di far scendere un po’ di silenzio sul suo trasferimento, ma in realtà il concorso è a fine mese. Tra sette mesi dovrebbe invece tenersi il corso di formazione, ma ancora date certe non ce ne sono.

Da Il Corriere delle Alpi, pagine padovane

«Ho fatto domanda di concorso pubblico per il progetto sportivo delle Fiamme Oro, la cosa è nota da tempo. A Roma hanno un progetto importante che va dai bambini alla prima squadra con 300 giovani coinvolti. Per elevare il livello. Un progetto che mi può interessare. Da questo alle cose scritte nei blog rimbalzate sui giornali ce ne passa:
giocatore e allenatore? Il concorso si svolgerà fra sette mesi. In questo momento non so neppure se giocherò o non giocherò, figuriamoci fra sette mesi».
Mauro Bergamasco è tutto fuorché laconico nelle risposte. È il volto più noto del rugby italiano, assieme al fratello Mirco, Castrogiovanni e Parisse. Pochi altri. Anzi una delle cose che gli vanno riconosciute, assieme a Mirco, è di aver messo sempre la faccia con la stampa al termine di un match, sia dopo i trionfi che fecero scoppiare la rugbymania in Italia, sia dopo storiche batoste. (…)
Però pur nelle Fiamme potrebbe giocare in Celtic: «Certo è possibile, come permit player. Ripeto: non so quello che farò. Vado per obiettivi. Ora mi interessa la fiducia che Brunel mi ha dato convocandomi in tour a giugno (Pumas, Canada, Usa). Sono motivatissimo: mi gioco tutte la possibilità future di far parte del gruppo azzurro. Di tornare a giocare il Sei Nazioni». Al ritorno poi c’è l’impegno col suo campus per ragazzi, anzi due: uno al Valsugana Padova, l’altro a Bibione

Aironi, bussiness plan mandato in FIR: tagli alle spese e Gajan head coach

Caterina Zanirato per Parma Press 24

E’ stato presentata come accordi oggi (ieri, ndr) pomeriggio alla Fir tutta la documentazione riguardante il nuovo bilancio della nuova società: un bilancio che si basa su un taglio della spesa di circa il 30 %, attraverso un taglio degli stipendi degli atleti, anche del 5 0 %, e uno staff tecnico scelto dalla stessa Federazione, con primo allenatore Christian Gajan, caldeggiato dallo stesso Brunel per dare continuità tecnica ai campioni della nazionale italiana, mentre come secondo allenatore Alessandro Troncon. La commissione federale ora si riunirà sabato pomeriggio per deliberare sulla fattibilità della proposta presentata da Silvano Melegari. La nuova franchigia sarà formata da Rugby Viadana e Rugby Colorno, Cambierà ovviamente ragione sociale, ma il logo e i colori rimarranno quegli degli Aironi