AAA, musico cercasi per l’inno “mondiale” della Scozia

Se non siete scozzesi, non importa. Se sapete suonare (ma anche no) e/o cantare, buttatevi!
Questo l’annuncio diffuso via facebook. Ora tocca a voi

Are you handy with a guitar, piano, set of pipes, ukelele or even the spoons? Can you sing, warble, rap or bellow?
If you’re an established or budding musician/band with a love for Scotland Rugby then this is a great opportunity to be heard by tens of thousands of people.
With just 2 month to go before the Rugby World Cup kicks off in New Zealand we thought it’d be a great idea to find an anthem to galvanise the Scotland players and supporters throughout the tournament.
Everyone can enter, all you need is a song and a camera. Make it in a studio or in the pub. Maybe you already have a song or you fancy making one up with mates, either way lets support our boys with a song.
Entrance couldn’t be simpler. Write a song, upload a video of you and/or your band performing your song to Youtube and then post a link on this page.
We’ll post each and every entry on our status to guarantee maximum exposure and then on the 14 of August we’ll let the page members vote for the overall winner.
We can’t guarantee a record deal for the winner but you will get exposure, promotion and the the pride of being an anthem for Scotland’s World Cup push.

Il nuovo look scozzese

Presentate le nuove maglie della Scozia

Scozia, un modello in crisi

La rubrica “Mischia aperta” di Antonio Liviero su Il Gazzettino

E’ sempre interessante tenere una finestra aperta sulla Scozia. Non solo perché è il nostro avversario diretto nel Sei Nazioni, ma perché è al modello scozzese (con due sole franchigie a rappresentare l’elite professionistica) che l’Italia si avvicina di più. Di questi tempi gli orgogliosi highlanders hanno le cornamuse nel sacco. E non solo per via della nazionale ma a causa soprattutto dei cattivi risultati delle franchigie, Edimburgo e Glasgow, mai riuscite a raggiungere le finali di Celtic League e di Heineken Cup. Preoccupa soprattutto un modello rigido che non lascia intravedere cambiamenti a cominciare dalla fuga all’estero dei giocatori. Nelle ultime sei stagioni è emigrata un’intera nazionale: Sean Lamont agli Scarlets, Danielli all’Ulster, Parks a Cardiff Southwell allo Stade Frangais, Ansbro al Northampton. (…) I tifosi sono furibondi. E la loro rabbia, unita alle critiche feroci della stampa, ha spinto a far cadere nei giorni scorsi la testa di Gordon McKie, chief executive della federazione. Alla base di tutto la mancanza di soldi. I dieci milioni di sterline di spesa per le due franchigie non sono sufficienti né a trattenere i giocatori né a rendere competitive le squadre. E ciò nonostante il buon lavoro nei settori giovaniliche ha portato in primavera l’Under 18 a sconfiggere l’Inghilterra. «Perché non si vince niente con i ragazzi» ha tuonato l’autorevole Scotsman citando una frase famosa di Alan Hansen, gloria locale del football e ora columnist per il sito della Bbc. (…)
Si chiede di rendere forti, più ricche e vincenti le franchigie. Nella convinzione che il resto, cioè i successi della nazionale, verranno di conseguenza. «Guardiamo l’Irlanda – ha scritto Allan Massie, acuta penna scozzese -il Grande slam e le triplici corone sono seguite ai successi del Munster e Leinster». Per questo da più parti si levano voci per rendere autonome le franchigie, attualmente gestite dalla federazione, al contrario di quanto accade in Irlanda e Galles. Una strada per attirare risorse finanziarie da privati e aziende. (…)
Di fondo c’è anche il fatto che le franchigie “pubbliche”, col loro centralismo, hanno creato disaffezione alla base: nei club, nei tifosi e nel territorio. Insomma: niente autonomia, niente spettacolo né pubblico. Niente pubblico, niente diritti televisivi. E niente vittorie in Europa. Una catena infernale. Caso da seguire.

Verso i Mondiali, anche la Scozia convoca i primi 40

A poche ore dalle convocazioni azzurre arrivano anche quelle del ct scozzese Andy Robinson. Ricordiamo che la nazionale dei cardi ad agosto giocherà con Irlanda e Italia in due test di preparazione ai mondiali neozelandesi. Eccole :
Backs – Joe Ansbro* (Northampton Saints); Mike Blair, Ben Cairns* (both Edinburgh), Chris Cusiter (Glasgow Warriors), Jack Cuthbert* (Bath), Simon Danielli (Ulster), Nick De Luca* (Edinburgh), Max Evans* (Glasgow Warriors), Ruaridh Jackson* (Glasgow Warriors), Greig Laidlaw* (Edinburgh), Rory Lamont (Toulon), Sean Lamont (Scarlets), Rory Lawson (Gloucester), Graeme Morrison* (Glasgow Warriors), Dan Parks (Cardiff Blues), Chris Paterson (Edinburgh), Hugo Southwell (Stade Francais), Nikki Walker (Ospreys).

Forwards – John Barclay, John Beattie* (both Glasgow Warriors), Kelly Brown (Saracens), Geoff Cross*, David Denton* (both Edinburgh), Alasdair Dickinson (Gloucester), Ross Ford (Edinburgh), Ryan Grant*, Richie Gray*, Dougie Hall (all Glasgow Warriors), Jim Hamilton (Gloucester), Robert Harley* (Glasgow Warriors), Nathan Hines (Leinster), Allan Jacobsen (Edinburgh), Alastair Kellock* (Glasgow Warriors), Scott Lawson (Gloucester), Moray Low* (Glasgow Warriors), Euan Murray (Newcastle Falcons), Ross Rennie* (Edinburgh), Alasdair Strokosch* (Gloucester), Fergus Thomson, Richie Vernon* (both Glasgow Warriors).

* = Yet to play in a Rugby World Cup match.

Una preparazione al Mondiale in versione scozzese

Va bene, la stagione di Glasgow ed Edimburgo ormai non ha più moltissimo da dire, visto che i playoff della Celtic sono ormai una chimera mentre su quelli di Heineken Cup già da tempo ci avevano messo una pietra sopra. E così al ct scozzese Andy Robinson è venuta una idea: perché non fermare subito i giocatori nel giro della Nazionale? In questo modo si possono evitare infortuni e iniziare subito una preparazione specifica per i Mondiali. Detto e fatto. Alastair Kellock, Richie Gray, John Barclay, Ross Ford e Allan Jacobsen hanno già finito di giocare con le maglie dei loro club di appartenenza. Per loro l’operazione Nuova Zelanda è già iniziata. Certo, con largo, larghissimo anticipo. Troppo?