Dopo l’Irlanda, anche per l’Inghilterra si può “adottare” un tifoso

Dal sito del Bologna Rugby 1928

Visto il successo di pubblico dell’iniziativa “Adotta un tifoso”, in occasione dell’incontro Italia-Irlanda del “6 Nazioni”, il Bologna Rugby 1928 ha deciso di rinnovare l’appuntamento anche per i prossimi incontri del Torneo, a partire di quello tra Inghilterra – Italia di sabato 12 febbraio.

L’appuntamento per i neofiti del rugby – e non solo – è quindi per le ore 15 (la partita avrà inizio alle 15,30), presso il Cluricaune Irish Pub di Zamboni 18/b, storico locale bolognese da sempre partner del Bologna Rugby e ritrovo dei rugbisti bolognesi.
Grazie alla collaborazione di tecnici ed esperti della palla ovale, e dell’arbitro francese Guillaume Bonnet, saranno spiegate prima e nel corso dell’incontro le regole, scritte e non, del rugby.

Data la capienza dei locali, non sarà questa volta necessario iscriversi (fatta salva la registrazione al momento dell’arrivo) e ad assistere la partita sono invitati tutti gli appassionati di questo sport.

Un reality da rugby

Da noi, qualche anno fa, c’era stato “Campioni”, un reality-show ambientato nel mondo del calcio. In Sudafrica non poteva invece che avere il rugby come mondo attorno a cui ruotare. Si chiama “Tussen Die Lyne” e lo si può vedere su Kyknet, dallo scorso 7 febbraio. Racconta le vicende di un gruppo di ragazzi – 36 per l’esattezza – che provano a diventare professionisti dell’ovale. ad allenarli e a dare consigli grandi nomi del gotha sudafricano: Ian Macintosh, Dick Muir o Ian Macdonald. Il vincitore, oltre alla possibilità di avere un contratto, sarà nella rosa della nazionale impegnata in una partita in Nuova Zelanda.
Questo il link dove vedere un estratto della prima puntata

Scudieri su “Bus del Rugby” anche con Galles e Francia

Il Bus del Rugby, organizzato dagli Scudieri (i tifosi organizzati dei Cavalieri Prato), è stato un successo per la partita con l’Irlanda. Con Galles e Francia si bissa….
Dalla pagina FB degli Scudieri

Gentili amici, anche per la prossima partita del Sei Nazioni Italia v Galles  Gli Scudieri sono lieti di annunciare l’organizzazione dei Bus del rugby, in collaborzione con l’agenzia Promoturismo. Viaggiare insieme ad altri appassionati verso Roma, e verso il Sei Nazioni, è il modo migliore per onorare lo spirito del rugby, il modo che noi preferiamo:

Programma:
Italia vs Galles, 26 Febbraio 2011 ore 15.30, Stadio Flaminio Roma
Italia vs Francia, 12 Marzo 2011 ore 15.30, Stadio Flaminio Roma

Luoghi delle fermate del Bus del Rubgy
Pistoia – park Breda ( ex mercato ortofruitticolo) ore 09.00
Prato –  Macdonald prato est     ore 09.15
Firenze Nord – area servizio autostradale Hotel Unaway ore 09.30
Fermate a richiesta a Firenze Sud e zona Arezzo.
Arrivo allo stadio intorno alle 14.00

Ore 18.45 ritrovo per il rientro e partenza alle 19.00

Euro  25.00 per persona – minimo 40 partecipanti

Per Informazioni chiamate la Scudiera Stefania Ubbiali , 055.437161 .

Per prenotazioni: Gli Scudieri , staff@gliscudieri.it

la quota del viaggio può essere versata presso:

Sboom pelletteria – via dell’Alberaccio, 66/c  Prato tel. 0574.400736

Agenzia Viaggi CTC – via delle Pleiadi Parco*Prato Coop    Prato tel 0574.42215

Agenzia Viaggi Alhambra – via di Novoli 42b – Firenze tel 055.437161

oppure con bonifico bancario: per informazioni 055.437161

Per chi non fosse in possesso dei biglietti per le gare del 6 Nazioni è possibile acquistarli su

http://www.listicket.it/

A Gisborn, per tutte le haka del mondo

Gisborn. Alzi la mano chi prima d’ora ha mai sentito nominare questa cittadina neozelandese. Quasi nessuno immagino. Gisborn si trova nella parte nord-orientale dell’isola settentrionale. Quella dove si trova Auckland, tanto per intendersi, ma dall’altra parte rispetto a quest’ultima.
E Gisborn tra il 17 e il 20 febbraio sarà la sede del Te Matatini, il più importante festival di danze e maori “performing arts”, come le chiamano quelli fighi. Quattro giorni in cui le principali scuole di haka del paese buttato laggiù, in mezzo all’Oceania, si danno battaglia a colpi di haka – appunto- Waiata e Poi. Un appuntamento importante e atteso a quelle latitudini: nel 2009 (il festival si tiene una volta ogni due anni) a Tauranga accorsero oltre 50mila persone, a Gisborn le attese sono per almeno il doppio di quella cifra. Su una popolazione totale di circa 4 milioni di anime non è male.

Arrivare però ad esibirsi al Te Matatini (prima edizione nel 1972) non è semplice: i vari gruppi Haka Kapa sono impegnati per mesi in una selezione impegnativa. Un centinaio quelli che partono – compreso uno in Australia – 42 quelli che arrivano ad esibirsi al festival. Toa Whakaihuwaka è poi chi si aggiudica la vitoria.
E a gestire il festival è la Te Matatini society, nata negli anni ’60 del secolo scorso con l’obiettivo di promuovere, salvaguardare e diffondere la cultura maori. Ogni edizione della kermesse è però guidata da un Mana, un’autorità scelta tra le varie tribù (iwi, in lingua maori) della regione che ospita l’evento., aperto con il powhiri, la canzone di benvenuto che l’Haka Kapa ospitante “regala” a tutte le altre.

Tante le discipline che vanno a comporre la gara:  c’è il Whakaeke, la “canzone di presentazione”, con cui i vari Haka Kapa  spiegano chi sono e da dove vengono, le storie che li contraddistinguono.
Oppure la “canzone dell’azione”, in maori Waiata-a-ringa. Molto simile alla haka che vediamo sui campi di rugby, una danza dove le espressioni del viso e i movimenti del corpo sono molto importanti.
La Poi è invece tradizionalmente effettuata da donne, ma possono prendervi parte anche gli uomini. Mosse aggraziate e poco violente.
Il Kakahu invece è la competizione che riguarda gli abiti indossati dai vari gruppi, tatuaggi compresi.
Segnaliamo infine la Whakawatea, la gara che riguarda la canzone con cui gli Haka Kapa chiudono la loro esibizione.

A proposito. Il nome Te Matatini venne deciso dal professore di chiara origine maori Wharehuia Milroy, un gioco di parole tra l’espressione “Te Mata” che significa faccia, e “tini” che sta indicare una moltitudine:  quindi “molte facce”. Un nome scelto appositamente vista l’importanza delle espressioni del viso nella haka e nella cultura maori in generale.

Tutte le info le trovate sul sito ufficiale del Te Matatini.

 

Il rugby, un vero Romanzo Criminale

Da Il Cittadino

Anche il cast di ‘Romanzo Criminale – La serie’ era oggi sugli spalti dello stadio Flaminio di Roma per tifare l’Italia del rugby e seguire da vicino il primo match del 6 Nazioni Italia-Irlanda. ‘L’Orchestraccia der Sonno Perso’, di cui fanno parte gli attori del telefilm-cult, ha animato il Terzo Tempo Peroni Village. A rappresentare il cuore del gruppo c’erano Alessandro Roja ‘il Dandi’, Edoardo Leo ‘Nembo Kid’, Lorenzi Renzi e Edoardo Pesce, nello sceneggiato i ‘fratelli Sergio e Ruggero Buffoni’, Mauro Meconi ‘Fierolocchio’ e Giorgio Caputo ‘Ricotta’. Con loro Daniele Liotti, Marco Conidi e Roberto Angelini. “Ieri abbiamo conosciuto alcuni degli azzurri, Ongaro, Canale e Castrogiovanni, sono fan della serie e avevano molte curiosità dal punto di vista tecnico sulla realizzazione di Romanzo”, rivela Roja il Dandi. “Per me è la prima volta allo stadio, ma seguo sempre il rugby in tv. E’ una disciplina che la gente guarda da sempre con rispetto, perché alla base c’é il comportamento da veri sportivi dei primi attori, i giocatori”. Fan del rugby è Edoardo Pesce-Ruggero Buffoni: “Guardo sempre le partite e questa è una bella occasione per poter finalmente vederne una dal vivo. In che ruolo potrei giocare? Nessuno. Questi qui hanno uno strato di pelle simile al cuoio. Hanno qualcosa di eroico quando giocano. Mi piacciono molto i fratelli Mirco e Mauro Bergamasco”. E Lorenzo Renzi, l’altro dei fratelli Buffoni prosegue: “La cosa che più mi attira del rugby è la fisicità dei giocatori. E intorno c’é sempre un bel clima, non si respira aggressività nell’aria. In campo mi rivedo pilone, sarebbe quello il mio ruolo”. Caputo-Ricotta, come tutti gli altri, è un calciofilo: “Ma il rugby lo guardo quando possibile, anche se purtroppo capita raramente di vedere l’Italia che vince. Lo spirito è bello, ma ogni tanto una vittoria non sarebbe male”. Ed è per questo che Meconi-Fiorelocchio tifa per l’Italia del rugby: “Questo è il vero sport di squadra, dove il singolo da solo non va da nessuna parte. E’ affascinante”. Il giocatore preferito di Leo-Nembio Kid? “Mirco Bergamasco: metà cafone e metà eroe. Con un meraviglioso senso dell’etica sportiva”. Spesso allo stadio a vadere la Nazionale va invece Andrea Sartoretti, il “Bufalo”: “E’ uno sport davvero cinematografico, come il pugilato, ha una costruzione molto adatta. E non è vero che l’Italia perde sempre, io l’ho vista battere Scozia e Galles”.