Cose da fare per far tornar grande l’Inghilterra

Da Right Rugby

Sei punti chiave per mettere le cose al loro posto e fare bene nel 6 Nations 2011alle porte. Mike Catt, uno che la maglietta dell’Inghilterra l’ha indossata 75 volte tra il 1994 e il 2007, con 142 punti all’attivo e unaCoppa del Mondoin bacheca (nella foto durante i festeggiamenti), quella del 2003, ha fatto una lista dall’alto anche del ruolo di manager in campo per i London Irish. E promette dalle colonne internettiane del Daily Telegraph che sarà un 6 Nazioni ottimistico per i tifosi della squadra allenata da Martin Johnson.

  1. L’esempio – Mike Tindall come capitano e uomini che riescano a trascinare il gruppo. Catt punta l’attenzione soprattutto a Nick Easter, Numero 8 degli Harlequins, che avrà il compito di coprire tra gli avanti il vuoto lasciato dall’assenza causa infortunio diLewis Moody. Giocatore fisico e con un gioco base semplice e concreto, Easter deve servire da esempio quando conta: “The key is to have a man who leads by example, and Easter is that man“.
  2. Seconde e terze linee – C’è una vecchia guardia alle spalle. Oltre a Moody, è ko anche il versatile Tom Croft, ma coach Johnson secondo Catt può contare sulle prestazioni di gente come Joe Worsley, che ha mostrato di essere in forma con il proprio club, iLondon Wasps. E ci sarebbe l’opzione Hendre Fourie, che con Catt condivide l’origine sudafricana: se tornerà a completa disposizione, garantirà ancora maggiore fisicità al gruppetto di mischia inglese. Quanto alle rimesse laterali, ci sono il solito Easter oltre che Simon ShawTom Palmer e se le cose non dovessero mettesi per il meglio causa assenza di uomini, l’Inghilterra può optare per una linea di rimessa con quattro/cinque giocatori.
  3. La trasferta a Cardiff – Questo tema lo abbiamo già stressato abbastanza anche noi. Chi ben comincia è a metà dell’opera, non solo secondo Catt, ma secondo il dire comune. Anche perché poi l’Inghilterra avrà tre partite in casa, a Twickenham, tra cui lo scontro diretto con la Francia detentrice del titolo.
  4. Dimenticare Wilko, o meglio pensare ad altri – Ben YoungsToby Flood dovranno fare bene, nel gioco tattico al piede. Ed entrambi si stanno ben comportando con i Leicester Tigers. Ergo, per quanto l’assistenza di Youngs farebbe solo del bene a Jonny Wilkinson, capace com’è il mediano di mischia di assorbire e sopportare la pressione, concedendo vita più facile all’apertura del Tolone, c’è un Flood – assicura Catt – che sa rivelarsi una garanzia.
  5. Job opportunities – Ci sono infortunati e squalificati, d’accordo, ma le loro assenze possono rivelarsi positive per altri giocatori in vista del gruppo che verrà chiamato a disputare la Coppa del MondoTom WoodPhil DowsonNick Abendanon potrebbero sfruttare l’occasione dei Six Nations per dire: guardate, ci siamo anche noi.
  6. Be conservative – Almeno sul piano del gioco, affidandosi a delle ali che sappiano pungere, ma anche difendere. “England don’t need to play a hugely expensive game“, scrive Catt. Un altro detto d’Oltremanica forse riassume meglio il concetto: simple minds, please, simple things.

 

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